FORCHIA, PRIMARIE PD: MARGHERITA GIORDANO LA METTE SUL PERSONALE, MA IO NON CI STO!
Margherita Giordano non vuole proprio accettare la mia diversità di vedute; non vuole accettare la critica, non vuole accettare che esista qualcuno che, con la propria faccia e con la propria testa, dice che le cose non vanno, che il paese non va, che i problemi vanno risolti e non creati! E cerca in tutti i modi di svilire ed intralciare il mio impegno, senza, pero’, ottenere risultati. Anzi, sbatte contro un muro, depauperizzando l’Istituzione che lei rappresenta, o meglio, che dovrebbe rappresentare. Ed è proprio in ragione del livore che nutre nei miei confronti e della mai accettata opposizione che quotidianamente svolgo nei confronti di un modus operandi ed agendi assai discutibile, scoppia il caso. Infatti, in vista delle primarie del PD dell’8 dicembre p.v., ho prodotto, in data 26 novembre, una richiesta di autorizzazione per l’utilizzo del salone della scuola primaria “E. Iadanza”, acquisita dall’Ente con numero di protocollo 4232. Non ricevendo nessuna risposta per iscritto, il Segretario della Federazione Provinciale del Partito Democratico, venuto a conoscenza della questione, decide di sollecitare con un’ulteriore istanza il Sindaco, acquisita dall’Ente in data 28 novembre con numero di protocollo 4294. Ad onor del vero, nel mezzo devo segnalare una scorrettezza umana, ancor prima che politica - attinente alla vicenda in esame - che ha mosso in me un sentimento di profonda delusione e scoramento. Solo ieri si giunge all’epilogo: a mezzo fax, infatti, il sindaco, degna me e il Partito Democratico di una risposta. “L’autorizzazione non puo’ essere rilasciata in quanto, ai sensi del vigente regolamento interno dell’I.C. F. De Sanctis, dell’art. 96 del D.l.vo n. 297/1994 e degli artt. 33 e 50 del D.l. n. 44/2001, l’utilizzo dei locali scolastici è consentito, al di fuori dell’orario scolastico, solo per attività che realizzino la promozione culturale, sociale e civile e che siano compatibili con la destinazione degli istituti scolastici a compiti educativi e formativi”, così scrive il sindaco. Senza nemmeno voler entrare nel merito delle norme su citate - le primarie, quale momento di democrazia e partecipazione, non possono essere considerate delle attività che realizzano promozione culturale, sociale e civile? -, ritengo che, il sindaco, avrebbe dovuto esaminare la vicenda con più lucidità, magari non trascinandola sulla diversità di posizioni sul piano locale. E’ stata, verosimilmente, una rivalsa personale. In ogni caso, le primarie si svolgeranno regolarmente, magari in piazza, all’aperto e al freddo.