UN BUON AMICO. E' COSI' CHE OGGI VOGLIO PENSARTI
Davvero è difficile dire, scegliere fra le parole e trovare un modo per essere ancora con te. Ma mentre i pensieri scivolano e si mescolano, vorrei cercare di farlo. Tanti caffè, tante chiacchierate, tanta stima reciproca, qualche sigaretta, riempivano i nostri incontri. Proprio ieri mattina – erano le 10.30 circa – l’ho incontrato davanti la sua abitazione: è salito in macchina, siamo andati al bar, abbiamo preso un caffè e poi abbiamo chiacchierato per un’oretta. Stamattina, poi, la doccia fredda. Sono rimasto incredulo – tuttora faccio fatica a stendere qualche riga – tanto da telefonare ad un amico con la speranza che mi dicesse: << no, è stato solo un malore; ora sta bene>>. Ora mi affido ai ricordi che mi hai lasciato: alle nostre passeggiate, alle nostre divergenze partitiche, alle comuni posizioni politiche locali, a quella panchina vuota che eri solito occupare per bearti della frescura della pineta comunale e ai tuoi << Gerà, fermati un po' >